
Nato dalla penna di Pierre Alexis Ponson du Terrail, visconte con il vizio della scrittura, è diventato a metà del XIX secolo un personaggio talmente iconico da portare a coniare una parola entrata prima nel dizionario francese e poi in quello italiano: rocambolesco.
E dire che Ponson du Terrail – autore di decine di romanzi d'appendice che all'epoca apparivano a puntate sulle riviste e perlopiù venivano dimenticati subito – aveva altre idee su come doveva svolgersi la storia intitolata originariamente I drammi di Parigi (omaggio neanche troppo velato ai Misteri di Parigi di Eugene Sue). Doveva essere la storia degli intrighi e delle vendette tra due fratellastri, Armand de Kergaz il buono, e il malvagio Andrea Felipone, alias sir Williams. Poi tra le fila dei criminali di sir Williams compare il giovane e diabolico Rocambole, e da lì la storia cambia.
Il successo di Rocambole è talmente folgorante che la serie prende il nome Les exploits de Rocambole ed è lui a diventarne il protagonista assoluto soppiantando (e spesso uccidendo) gli altri. E quando du Terrail prova a metterlo in disparte, la reazione del pubblico è talmente veemente da costringerlo a riscrivere un intero romanzo della saga.